Lettera on. Meloni c/o Atreiu

Alla c.a. dell’ On. Giorgia Meloni.

c/o Atreiu

OGGETTO: corruzione magistratura/www.casigiudiziari.it

Ad oggi gli accessi al www.casigiudiziari.it collegato al www.ilmostrodifirenze.com (ex www.arteetangenti.com) sono 31.749, un numero non ancora altissimo ma certamente ragguardevole, e con trend in sensibile aumento.

Siti ricchi di documenti che, come indicano i nomi, riguardano il marcioso mondo della corruzione, e purtroppo della parte corrotta della magistratura italiana, vero cancro di Italia, essendo – documenti alla mano – corrotta in molta parte, forse nella quasi totalità, dai livelli più bassi ai più alti.

Qui di seguito si cercherà di sintetizzare le opinioni raccolte tra i cittadini lettori ed elettori, dopo la lettura dei sopra citati siti. Opinioni che sono sostanzialmente tre: 1. di ammirazione per essere andati fino in fondo nell’arco di vari anni resistendo alle molteplici vessazioni, visto il fuoco incrociato degli assurdi innumerevoli processi per diffamazione, 2. di disgusto per l’ ipocrisia (vedi i reiterati sproloqui sulla “autonomia e indipendenza”) e la corruzione di molta magistratura, quale emerge dalla lettura della complessiva documentazione, 3. di riprovazione per una legislazione che di fatto mina la millenaria cellula familiare, base della struttura sociale.

In ciò confermando i pubblici sondaggi circa i magistrati, il cui apprezzamento oggi è ai minimi storici.

I cittadini lettori hanno infatti constatato dalla documentazione – quindi non da chiacchiere da bar – che la magistratura si è insistentemente e assurdamente adoperata con ogni mezzo per cercare di colpire e silenziare chi cercava solamente onestà e trasparenza, verità e giustizia, attivando una sterminata sequela di pretestuosi assurdi processi per diffamazione, addirittura sollecitando tali azioni (si è trovata la dicitura apposta a mano “urgentissimo” in taluni documenti), in molti casi forzando le procedure (testimoni sentiti in contemporanea, prove documentali “dimenticate”, accertamenti non fatti, documenti depositati non letti, sentenze incongrue con quanto emerso in dibattimento, etc etc) e quindi omettendo o alterando la verità. La attività della magistratura per lo più appare quindi rapida nel colpire per silenziare, inerte nel ricercare verità e giustizia.

E ciò a tutti i livelli: dal periferico al centrale, dall’ infimo all’ apicale. L’ opinione corrente dei cittadini lettori è che la attuale magistratura sia per lo più un quasi insanabile verminaio, per usare una espressione da poco impropriamente usata da un alto magistrato. Ed è opinione corrente che sia cosa molto disdicevole dichiarare di appartenere alla magistratura.

Agli occhi dei cittadini lettori, le reiterate esternazioni su “indipendenza e autonomia della magistratura”, oltre ad accrescere il disgusto per la loro intrinseca ipocrisia e sfacciata arroganza, accrescono il disappunto dato dal conoscere le retribuzioni mensili dei magistrati, retribuzioni di non poco conto (vedi oltre).

Inoltre per i cittadini lettori sembra essere del tutto fuori luogo il ripetere che la maggior parte dei magistrati operi correttamente, perché – documenti alla mano – ciò sembra essere piuttosto falso, visto il numero dei coinvolti (corrotti nella quasi totalità), e il coinvolgimento dei più alti livelli.

Il disgusto e la riprovazione sono così alti che addirittura taluni lettori auspicano paradossalmente di far apporre sulla fronte dei singoli magistrati (quindi ben visibile al loro pubblico passaggio dentro e fuori i tribunali) la dicitura “magistrato, potenziale soggetto socialmente pericoloso”. Ciò perché dalla lettura della documentazione si evince la strenua difesa ad oltranza del malaffare, dell’ illecito e dell’ illogico.

E’ anche opinione diffusa – nei cittadini lettori ed elettori – la solida persistenza di evidenti legami tra il potere giudiziario e quello legislativo. Ciò sembrerebbe anche spiegare come la tanto auspicata e da anni propagandata Riforma della Giustizia latiti stancamente. Riforma che in ogni caso sarà efficace solo se si provvederà a vincolare per legge l’ obbligatorietà del pubblicare in rete lo svolgimento dei singoli processi, udienza per udienza, in modo tale che coloro che – cittadini o avvocati – si sentissero vessati da certo potere giudiziario, abbiano modo di far conoscere rapidamente e documentalmente a tutti le proprie ragioni, smascherando pubblicamente ingiustizie e prepotenze.

Ciò perché i cittadini lettori, sia per esperienza diretta che indiretta, sono consapevoli di ciò di cui sono capaci taluni magistrati nel chiuso delle quasi deserte aule dei tribunali (pur essendo i processi pubblici): sono consapevoli delle forzature più inverosimili che lì avvengono, che contraddicono qualsiasi regola logica e anche di solo buon senso. Applicando talvolta l’ arbitrio più sfacciato pur di perseguire un determinato fine, che nulla ha a che vedere con quelle verità e giustizia che si dovrebbero perseguire.

Inoltre per i cittadini lettori è imprescindibile una Riforma che non preveda meccanismi certi e pene certe e severe per quei magistrati che dovessero operare dolosamente e reiteratamente. I cittadini lettori auspicano vivamente che le patrie galere (che devono servire solo per reprimere reati particolarmente efferati) accolgano tutti quei magistrati che dolosamente e reiteratamente non perseguano verità e giustizia, ma solo torbidi interessi di parte o ragioni ideologiche personali e quindi discutibili, deteriorando il tessuto sociale.

Le opinioni dei cittadini lettori dei siti in oggetto, non si fermano alla situazione generale, ma scendono al particolare, e in particolar modo sono molto perplessi sull’ operato a) dell’ attuale Procuratore Generale dott. Cantone, b) dei precedenti Procuratori Generali, e/o c) della Procura Generale dell’ Umbria. La domanda più ricorrente è: quale fine essi perseguono o hanno perseguito? Il cittadino contribuente sente di avere il diritto di controllarne l’ operato e di esserne soddisfatto, visto tra l’altro i cospicui stipendi percepiti (ad es. il Procuratore Generale dal lontano 2014 quale Presidente dell’ Anticorruzione percepiva €180.000, più le indennità per viaggi hotel pranzi e cene). Il cittadino si domanda: per fare cosa? Qual è il fine della sua azione, e dell’ ufficio che oggi presiede?

Infatti nei siti in oggetto il cittadino lettore legge che il Procuratore Generale o forse (non sta nelle prerogative e possibilità dei cittadini appurarlo) l’ Ufficio della Procura Generale di Perugia ha tra l’altro cestinato la triplice Racc AR (vedi 10°, 12°, 14° Integrazione di www.casigiudiziari.it) contenente corpose complesse notizie di reato, non mandando a chiamare lo scrivente per appurare i prudentemente asteriscati nomi dei coinvolti, onde poter avviare le indagini. Detto ufficio presente e passato è inoltre direttamente responsabile dell’ operato dei vari Procuratori e Giudici umbri, presenti e passati, come dalla documentazione presente nei siti, e anche di altra che sarà pubblicata successivamente. Ciò nei cittadini lettori provoca un diffuso nervosismo, perché il lettore si chiede quale sia il vero fine perseguito dalla Procura Generale, e come sia possibile che possa persistere una situazione del genere, così già ampiamente documentata, e che presuppone l’esistenza di molti altri  documenti analoghi: una cosa assai disdicevole e vergognosa, uno scandalo agli occhi dei cittadini lettori.

L’ opinione corrente che i cittadini lettori si sono fatta è duplice: o la Procura Generale (come Procuratore Generale e/o come Ufficio) è del tutto incapace e quindi inadeguata a gestire e controllare l’ operato dei sottoposti magistrati collaboratori, afflitta nel contempo da una inerzia certamente colposa e comunque stigmatizzabile, o è pienamente connivente con l’ illecito e il mal operare, sia di parte della società civile che di molti suoi Procuratori e Giudici. E in entrambi i casi la cosa è veramente disdicevole. La seconda ipotesi assai più della prima, perché tingerebbe la Procura Generale di tratti delinquenziali. I cittadini lettori auspicano che chi di dovere e di potere (quindi il competente Ministero di Grazia e Giustizia e parallelamente la Presidenza del Consiglio) approfondisca la questione, e ne dia giusta soluzione.

Se poi oltre alle due citate ipotesi (incapacità/inadeguatezza o connivenza) ve ne sia una possibile terza, questa al momento sfugge ai cittadini lettori. Ma rimane ferma e improcrastinabile l’esigenza di far luce sul problema che è indubbiamente reale e molto delicato.

Infatti, ciò premesso, e di fronte a certe ripetute copiose evidenze, il cittadino lettore si chiede anche quale sia l’ operato del Ministro Nordio (la cui carriera di magistrato è sicuramente specchiata, e l’ uomo integerrimo, ma che sembra stia dimostrando di non avere sufficiente polso e determinazione) e in generale del Ministero di Grazia e Giustizia, ampiamente informato da tempo della situazione: ad esempio, le ispezioni richieste (viste certe enormità) per far luce sulla deprecabile situazione di certa parte o di molta parte della Procura Umbra sono state fatte sì o no? E con quali risultati?

Giacché deve essere chiaro che unico scopo della Magistratura deve essere quello di perseguire verità e giustizia. Nessuna altra impostazione, nessun altro fine o scopo può essere accettato. Per cui per i cittadini lettori, quando Essa diventa (con grande  generale disappunto) braccio armato di poteri oscuri e corrotti, deve essere perseguita e colpita nei singoli, come è giusto, senza la minima esitazione e debolezza.

Si sollecita quindi il ministro Nordio o chi per esso non soltanto a partorire velocemente una efficace Riforma della Giustizia, che contempli l’ obbligatorietà della diffusione in internet delle singole udienze accettando il suggerimento di cui sopra, ma anche a predisporre azioni energiche onde resettare certo marciume oramai intollerabile, per i cittadini lettori.

I cittadini lettori si disinteressano del CSM (“non ti curar di lor ma guarda e passa”), che ha oramai dato abbondanti prove di totale parzialità e inadeguatezza, il cui frazionamento in correnti è quanto di più assurdo si possa pensare, frutto – a parere dei cittadini lettori – di una concezione della giustizia distorta e corrotta.

Un ultima parola alla destinataria del presente scritto, l’ on. Meloni, Presidente del Consiglio, persona con ampio potere legislativo, sulle perplessità di molti lettori che – pur con diverso orientamento e spirito – notano come alcune delle promesse elettorali non vengano ancora adempiute e perseguite. Sia in materia di Giustizia, che in materia fiscale.

Sia infatti detto per inciso che, in materia fiscale, è lapalissiano come le attuali alte aliquote 1. incentivino il nero (nel medio-piccolo per necessità di sopravvivenza), 2. diminuiscano il gettito, e 3. creino una situazione di oscuri controlli e di ricatti (“fai pure, finché te lo permettiamo”). Ed è anche chiaro che così non si può più procedere. Né si capisce perché, dopo tanti annunci, non si provveda a diminuire draconianamente le aliquote e a liberare il sistema Italia da tanta corruzione.

Si auspica quindi che la On. Meloni concretizzi i buoni propositi, e passi dalle parole ai fatti.

Quindi, dai fatti concreti o meno i cittadini lettori capiranno se il Sistema Italia è oramai totalmente compromesso o ha delle residue possibilità di essere sanato. Si verificasse il primo caso, i cittadini lettori sentono che sarebbe opportuno dar vita ad un Movimento trasversale e indipendente che ponga onestà giustizia e verità al centro del proprio programma.

Si ritiene opportuno aprire un portale onde pubblicare documentazione relativa ad altre incongruità giudiziarie.

Distinti saluti.

11/12/2024